Questa verifica vi è utile per diversi motivi: intanto per conoscere quanto pagate realmente il denaro preso a prestito, poi per controllare che il corrispettivo della banca sia in effetti quello stabilito in contratto, infine per fare una verifica del tasso usurario.
La legge 108/96 stabilisce dei tassi massimi che le banche possono applicare per le varie operazioni di credito e che non possono superare. La questione è complessa (ci sono venti anni di giurisprudenza altalenante a confermarlo!) ed occorre un avvocato esperto della materia ed un commercialista che sappia come fare i calcoli.
Tuttavia c’è un calcolo semplicissimo che potete fare per verificare se è il caso o meno di scegliere una consulenza su questo punto.
Prendete un qualsiasi estratto conto trimestrale che la banca vi ha inviato. Se avete internet banking lo potrete facilmente scaricare dal sito della banca.
Prendiamo ad esempio il I trimestre 2017. Andate direttamente alla sezione conto scalare, cioè quella sezione dell’estratto conto dove sono indicati i numeri.
Cosa sono i numeri? Se osservate bene, il conto scalare indica il saldo del conto giorno per giorno ed il numero di giorni in cui quel saldo è rimasto tale: i numeri non sono altro che i giorni moltiplicato il saldo, cioè una misura del vostro scoperto di conto espresso in giorni.
Alla fine del conto scalare trovate il totale numeri: per esempio 1.185.333,10
Ora cercate nell’estratto conto l’importo degli interessi maturati nel trimestre, anche se saranno esigibili solo ad anno nuovo (e questo solo di recente! Per gli estratti conto precedenti erano esigibili trimestre per trimestre) e cercate l’importo degli altri oneri che vi hanno effettivamente addebitato in conto, cioè le spese e le commissioni.
Ad esempio: interessi non esigibili 503,12 e spese addebitate 85 euro, totale 588,12.
Ora fate una semplice operazione matematica: totale oneri diviso i numeri moltiplicato 36500
588,12 : 1.185.333,10 x 36500 = 18,11
In modo semplificato, non completo, ma questo è un indicatore del valore molto prossimo al costo effettivo del denaro per il trimestre, espresso in %: 18,11%.
Ora andate sul sito della Banca d’Italia a questa pagina , cliccate sull’anno che vi interessa, nell’esempio 2017, troverete
I Trimestre – 1° Gennaio – 31 Marzo 2017
– Banca d’Italia – Dipartimento del Tesoro – Gazzetta Ufficiale
II Trimestre – 1° Aprile – 30 Giugno 2017
– Banca d’Italia – Dipartimento del Tesoro – Gazzetta Ufficiale
III Trimestre – 1° Luglio – 30 Settembre 2017
– Banca d’Italia – Dipartimento del Tesoro – Gazzetta Ufficiale
IV Trimestre – 1° Ottobre – 31 Dicembre 2017
– Banca d’Italia – Dipartimento del Tesoro – Gazzetta Ufficiale
Ora cliccate su Banca d’Italia nel trimestre che vi interessa, per esempio I trimestre, e nella seconda pagina troverete i tassi medi ed i tassi soglia (cioè quelli massimi) per ogni tipologia di operazione: per esempio per l’affidamento in conto corrente con uno scoperto superiore a 5.000 euro il tasso massimo era fissato in 18,0625%.
Attenzione, il tasso che avete rilevato sul vostro conto è superiore alla soglia!
In questa ipotesi si rende necessaria la verifica con un bravo professionista di questo ed anche altri trimestri con il metodo econometrico integrale, in quanto non è detto che se il vostro tasso superi la soglia gli interessi siano usurai: il metodo semplificato suggerito vi dà un ottima indicazione che però necessita sempre di una verifica e di un approfondimento professionale.

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Non è una perdita di tempo perché può rendervi consapevoli sia dei vostri diritti sia dell’effettivo costo del denaro. Se andrete dal Direttore della vostra banca a rinegoziare i tassi, invece di un mero lamento, avrete argomenti concreti per convincerlo a darvi condizioni migliori.